La qualità della vita aumenta se viviamo, mangiamo e viaggiamo in modo efficiente dal punto di vista energetico
La connessione tra soluzioni climatiche dal lato della domanda e benessere umano
La disponibilità di energia rinnovabile e la produzione efficiente dal punto di vista energetico sono solo un aspetto della mitigazione climatica, secondo gli scenari scientifici, limitare il riscaldamento globale come concordato nell’Accordo di Parigi richiede anche «soluzioni climatiche dal lato della domanda», che riducano principalmente il consumo di energia nelle famiglie e per lo studio “Demand-side solutions to climate change mitigation consistent with high levels of well-being”, pubblicato su Nature Climate Change da un team di ricercatori provenienti da 17 Paesi guidato da Felix Creutzig e Leila Niamir del Mercator Research Institute on Global Commons and Climate Change e della Technische Universität Berlin.
La Niamir spiega che hanno identificato le principali soluzioni: spostamenti attivi, come camminare o andare in bicicletta, così come il passaggio a diete proteiche sane e prive di proteine animali e il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali.
Gli scienziati spiegano ancora che «Un database interattivo mostra come viene derivata la connessione tra protezione del clima e qualità della vita per i 306 sotto-aspetti esaminati e indica il livello di emissioni che può essere risparmiato. L’effetto sul benessere è del 79% positivo, del 18% neutro e solo del 3% problematico. Esempi di combinazioni positive includono una maggiore aspettativa di vita con una dieta più vegetale, miglioramenti della qualità dell’aria quando si sostituisce la combustione di carbone e petrolio e una maggiore coesione sociale nelle città rispettose del clima».
Lo studio è stato condotto da un punto di vista globale e sfata anche l’idea che le soluzioni climatiche dal lato della domanda dipendano in ultima analisi dall’iniziativa personale del singolo individuo. Come evidenzia Creutzig «I responsabili politici sono messi alla prova dal lato dell’offerta tanto quanto lo sono con l’espansione delle energie rinnovabili. I cambiamenti comportamentali non avvengono nel vuoto, dipendono molto dalle offerte infrastrutturali e dai nuovi sistemi di servizi, come piste ciclabili sicure e mense che cucinano cibo vegano di alta qualità. E si tratta anche di norme sociali, che non sono scritte sulla pietra ma sono malleabili, proprio come attualmente si sta discutendo intensamente nel contesto della pandemia di coronavirus.
Il progetto di ricerca è stato condotto anche in vista del Sixth Assessment Report dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, in particolare pensando al rapporto parziale sulla protezione del clima previsto per la primavera del 2022 e che vede come Coordinatore Lead Author Creutzig.
Lo scienziato del MCC conclude dicendo che se si vuole evitare un cambiamento climatico catastrofico occorre vivere, mangiare e viaggiare in modi efficienti dal punto di vista energetico. Lo studio che è stato presentato, valuta tutto questo in modo coerente per la prima volta, sia in termini di emissioni che di qualità della vita.
Fonte: Greenreport.it