Progetto The housing solver – La coabitazione ai tempi della globalizzazione
Il progetto The Housing Solver – La coabitazione ai tempi della globalizzazione presentato da Uniat Campania APS in collaborazione con l’associazione APS Attivamente è stato finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Da un’analisi ponderata dei centri urbani impiantati sulla generalità del Territorio Nazionale si giunge ad una conclusione chiara e tristemente tangibile: la periferia Italiana è asfissiata da criticità socio – ambientali allo stesso tempo variegate ed accentuate. Il riferimento è in capo a quartieri periferici “lontani”, non solo geograficamante, ma soprattutto concettualmente dai centri; realtà urbane scarsamente dotate dei servizi essenziali e non, mal collegate con il resto della città, ma soprattutto non amalgamate ad essa.
Grazie all’attività dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla sicurezza e degrado di città e periferie che, a termine di un lungo e puntuale lavoro d’indagine, ha redatto, nel febbraio 2018, un report nel quale, oltre ad una fotografia dettagliata e puntuale sullo stato in cui versa “l’abitare periferico Italiano”, indica la strada per l’avvio di un programma di recupero e risanamento. Dall’analisi emerge un dato chiaro ed inconfutabile: le criticità più accentuate si registrano nel Mezzogiorno e più nello specifico in Campania.
Da qui parte la presa di consapevolezza che occorre quindi rimettere al centro le persone, i nuclei familiari, perché da lì passano tanti temi che hanno come priorità nuove forme di gestione della persona e dei nuclei familiari. La sfida è la coesione sociale, la convivenza e la lotta alle marginalità, partendo proprio dalle attenzioni per i cosiddetti esclusi. È da qui che passano sia la convivenza civile tra gli inquilini, sia il rispetto delle regole per una buona gestione del vivere sociale.
Obiettivi del progetto
- ridurre le inuguaglianze
- rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.
Per ridurre le inuguaglianze proponiamo lo sviluppo e rafforzamento dei legami sociali, da promuovere all’interno di aree urbane o extra – urbane disgregate o disagiate, con particolare riferimento allo sviluppo di azioni comunitarie, di coesione, che abbiano l’obiettivo di creare legami e relazioni significative e che favoriscano la partecipazione delle famiglie alla vita di quartieri; lo sviluppo di forme di welfare generativo di comunità anche attraverso il coinvolgimento attivo e partecipato in attività di utilità sociale dei soggetti che beneficiano di prestazioni di integrazione e sostegno di reddito.
Per rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili proponiamo l’ideazione e sviluppo di nuove modalità di interazione tra gli abitanti, mettendo a fuoco in modo partecipato quel che manca nel quartiere e quello che può presentare una risorsa; lo sviluppo e rafforzamento dei legami sociali, da promuovere all’interno di aree urbane con particolare riferimento allo sviluppo di azioni comunitarie, di coesione, che abbiano l’obiettivo di creare legami e relazioni significative.
Il progetto sarà realizzato sul territorio della Campania e avrà una durata di 12 mesi, in particolare saranno coinvolte, in via sperimentale, le 5 province campane Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno.
L’idea progettuale interviene nei contesti urbani dove l’individuo tende ad essere protagonista di un disagio sociale che automaticamente diventa problematica abitativa. L’intervento è volto a limitare drasticamente, se non diradare, le problematiche e le eventuali conflittualità insorgenti tra individui appartenenti ai ceti “deboli” attraverso una figura di mediazione e normalizzazione sociale (housing solver) capace di migliorare e tendenzialmente ottimizzare la convivenza nelle strutture condominiali periferiche.
Tale figura tende a realizzare lo sviluppo di una pratica volta a condividere problematiche e bisogni relativi ai contesti abitativi individuati, e valorizzare l’esistenza di una serie di opportunità attivabili in senso collettivo; un mutamento di comportamenti che si può ottenere gradualmente solo con la condivisione e la formazione. Le competenze multidisciplinari che caratterizzano la figura dell’ housing solver consentono di rispondere ad una serie di esigenze non solo nell’ambito tecnico-giuridico, per poter acquisire la natura fattuale dei problemi pratici e poi interpretare ed applicare le norme, ma anche in quello della mediazione culturale, della mediazione di comunità e della negoziazione per poter prevenire e risolvere le divergenze tra condòmini di diversa cultura e formazione, e per fornire servizi primari e complementari agli edifici in modo corretto, trasparente, puntuale ed economico.
In concreto, si presenta quale figura professionale di formazione socio-antropologica avente come mission la mediazione tra condomini al fine di far recepire quelle regole comportamentali proprie del “vivere insieme”. Una figura che coadiuva l’amministratore di condominio, traslando in applicazione sociale ciò che è dettato dalla normativa sulla coabitazione.
Risultati attesi
Il progetto migliorerà la condizione degli abitanti dei quartieri periferici, in quanto consentirà loro di sviluppare una sensibilità verso le tematiche sociali affrontate e di adottare comportamenti finalizzati a generare un più coerente modello di coesistenza, riducendo le conflittualità e alimentando meccanismi di welfare di comunità verso cittadini emarginati.
I volontari/cittadini, suddivisi tra le cinque province campane, da avviare all’attività formativa, saranno individuati attraverso una campagna di sensibilizzazione locale effettuata da Uniat Campania attraverso diversi canali: mailing list, newsletter, social, contatti diretti. Il gruppo in formazione sarà quindi composto sulla base di un colloquio conoscitivo di selezione.
I cinquanta volontari coinvolti acquisiranno delle skills di matrice socio – antropologica che gli consentiranno di offrire un servizio aggiuntivo e migliorativo agli abitanti delle periferie e alla popolazione.
Avviso di selezione progetto “THE HOUSING SOLVER”
L’Associazione UNIAT Campania Aps, operante nelle 5 province (SALERNO, NAPOLI, CASERTA, BENEVENTO, AVELLINO), in collaborazione con l’Associazione APS Attivamente, intende promuovere ed introdurre una figura di mediazione e normalizzazione sociale, c.d. HOUSING SOLVER, capace di migliorare e tendenzialmente ottimizzare la convivenza nelle strutture condominiali periferiche.
Tale figura tende a realizzare lo sviluppo di una pratica volta a condividere problematiche e bisogni relativi ai contesti abitativi individuati, e valorizzare l’esistenza di una serie di opportunità attivabili in senso collettivo, un mutamento di comportamenti che si può ottenere gradualmente solo con la condivisione e la formazione.
A tale scopo, intende realizzare sul territorio campano un corso di formazione multidisciplinare, che sarà suddiviso nei seguenti moduli:
- Concetto di comunità e cittadinanza attiva;
- Memoria e senso di appartenenza territoriale;
- Multiculturalità;
- Educazione civica;
- Educazione Ambientale.
Il corso destinato a n. 10 discenti per ciascuna provincia, della durata di n. 48 ore, sarà svolto in modalità e-learning.
Chiunque è interessato a partecipare può inviare un’email al seguente indirizzo housingsolver@gmail.com, indicando il nominativo, la Provincia di appartenenza ed un recapito telefonico.
Per maggiori informazioni è possibile contattare 089/2580621 – 392/8011596.
È partito il Progetto The Housing Solver – La coabitazione ai tempi della globalizzazione presentato da Uniat Campania APS in collaborazione con l’associazione APS Attivamente finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
I cinquanta volontari che sono stati selezionati acquisiranno delle skills di matrice socio – antropologica che gli consentiranno di offrire un servizio aggiuntivo e migliorativo agli abitanti delle periferie e alla popolazione.
Di seguito il programma del corso destinato a n. 10 discenti per ciascuna provincia, della durata di n. 48 ore, svolto in modalità e-learning.
Si è concluso il corso formativo della durata di 48 ore ed ogni provincia ha organizzato un convegno di chiusura.
Il progetto ha consentito a ciascun discente di sviluppare una sensibilità verso le tematiche sociali affrontate e di adottare comportamenti finalizzati a generare un più coerente modello di coesistenza, riducendo le conflittualità e alimentando meccanismi di welfare di comunità verso i cittadini emarginati.